“Che genitore vuoi essere?”

Considero un privilegio e un’opportunità rara poter lavorare, oltre che con gli adolescenti, anche con i genitori. Credo fermamente che il lavoro più urgente da intraprendere sia nell’ottica sistemica. Se potenziamo un elemento del sistema, ma tralasciamo il resto (famiglia, insegnanti, in primis), il nostro lavoro sarà vano. 

È quanto più importante lavorare come una squadra e comprendere al meglio come ogni elemento possa fare un passo verso il miglioramento personale e relazionale.

I dati dell’ultimo studio di Fondazione Cariplo “Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti in Lombardia 2015-2022)” ha evidenziato i seguenti dati: nel 2022, 137 mila bambini e adolescenti si sono rivolti al servizio sanitario regionale per disturbi neuropsichiatrici, più di 17 mila assumono psicofarmaci. 

Non possiamo più abdicare alle nostre responsabilità, siamo chiamati tutti in causa!

Fatta questa doverosa premessa, il lavoro con i genitori può essere fatto con uno solo o con entrambe. Naturalmente se fatto con entrambe è più funzionale e maggiormente efficace, nell’ottica di quanto sopra espresso.

La metodologia è, anche in questo caso, interattiva e coinvolgente.

Ai genitori vengono proposti questionari di autovalutazione, riflessioni personali e condivise in coppia, allenamenti tra una sessione e l’altra per mettere in pratica gli spunti che emergono durante il percorso di scoperta. Questo consente di formulare da subito un obiettivo, un piano d’azione e misurane, in tempo relativamente breve, i risultati.