Cristina rollando

Il senso della vita è quello di trovare il proprio dono, Lo scopo della vita è di regalarlo (P.Picasso)

Mi chiamo Cristina


Durante gli studi, poi mi sono lasciata attirare da voci, intorno a me, che mi suggerivano di cambiare strada, che la vita dell’educatore non sarebbe stata facile e, soprattutto, sarebbe stata economicamente faticosa. Quando si è trattato di scegliere l’indirizzo di specializzazione, a quel punto, ho dato fiducia a quelle voci, e ho intrapreso la “remunerativa” strada della formazione agli adulti e della formazione aziendale. Ho lavorato (e lavoro tutt’ora) con aziende e con adulti, nella faticosa ricerca di un’efficacia organizzativa che passa inevitabilmente non soltanto dalle competenze, ma dal benessere delle persone!

La vita però non è per tutti una strada a senso unico costellata da paesaggi sempre uguali. E lungo la mia strada, nel 2019, è apparso una biforcazione. Ho frequentato un corso per diventare Coach, con specializzazione in Teen & Parent. 

Nel 2020 sappiamo tutti cosa è successo. A quel punto, avendo in casa una teenager (all’epoca primo anno di liceo classico, in completa dad), ho iniziato a riflettere…su di lei, sui ragazzi e su quello che stavano vivendo. Ho pensato a lungo anche a me, alle mie doti, capacità, talenti, a quella luce che si era accesa alla fine del liceo e che mi stava chiamando nuovamente alla vita…alla mia vita! 

Volevo lavorare con i ragazzi, volevo poterli aiutare nelle scelte, nelle difficoltà, nelle battute di arresto…volevo mettere a disposizione me stessa. 

Consapevole del fatto che “l’adolescenza è materiale fragile”… mi sono iscritta a Psicologia e, a luglio 2023, mi sono laureata con una tesi sul coaching a scuola; lavoro che, subito dopo, è diventato un libro.

Ho messo a punto un percorso di crescita che, nell’ultimo anno, si è arricchito di stimoli e suggestioni. A gennaio ho iniziato un progetto di mentoring e coaching motivazionale in due scuole di Milano, seguendo 20 ragazzi tra i 13 e i 17 anni.

Accompagno tutti quei ragazzi che, in questo momento, hanno bisogno di ritrovare quella luce che anche a me si era spenta per lungo tempo.

Ad un certo punto della mia strada mi sono fermata e ho detto a me stessa che i doni che avevo imparato a coltivare, alimentare, allenare, arricchire, dovevo metterli al servizio.

Mi piace definirmi una cercatrice di bellezza…come suggerisce Salgado, mirabile fotografo: “bisogna far vedere la bellezza, non la distruzione, e convincere il mondo a difenderla!

 

COSA METTO A DISPOSIZIONE 

Per essere Coach è necessario possedere e agire alcune caratteristiche importantissime e al contempo complesse.

Il Coach deve:

  • Accogliere, senza giudizi e pregiudizi. In assoluta apertura nei confronti di chi ha dinnanzi.

Dall’accoglienza espressa in questi termini deriva la sensazione insostituibile di “essere visti veramente” (ed è quello che mi restituiscono i ragazzi). “Finalmente qualcuno che capisce come sono veramente” …mi disse una volta T., terza media.

  • Ascoltare, tutto ciò che vibra, suona e risuona, in assoluta aderenza ai 5 sensi che fanno parte di noi.

Dall’ascolto espresso in questi termini deriva la possibilità e capacità di cogliere segnali, informazioni, parole, sguardi, espressioni, silenzi, movimenti del corpo, gesti, modi di stare nel mondo e occupare il proprio spazio…tutto è da decodificare, da comprendere, da capire. Tutto compone il mosaico della personalità di ognuno. Mille colori, come scrive J. Niven: “Sei tutti i colori in uno nel loro massimo splendore” (Raccontami di un giorno perfetto).

  •  Essere Autentico, in assoluta coerenza con la propria verità, eliminando falsi sè, maschere, con le quali ci presentiamo al mondo (vita reale o “vita onlife”, termine centratissimo coniato dal filosofo Luciano Floridi). Essere autentici per me significa portare tutta me stessa nella relazione, condividere qualcosa di me con loro, le cose in cui credo e che rendono preziose le mie giornate. “Come fai a essere così attiva la mattina alle 8?” mi disse M. Io risposi: “Perché sono felice di essere qui!”. Lo ero veramente, e autenticamente!

IN COSA CREDO

  • Nella bellezza della meraviglia. Qualcosa che i bambini conoscono bene, qualcosa di innato e che poi perdiamo. Quella capacità e volontà di essere curiosi, di conoscere e meravigliarsi. La meraviglia sono due occhi spalancati pronti ad accogliere i prodigi della vita di fronte alle persone che incontriamo, che possono cambiarci la giornata con un sorriso, una parola di “cura”; occhi immobili di fronte alla natura e ai paesaggi che ogni volta mi commuovono. 

Avere questo sguardo, nonostante le sofferenze che ci circondano, è possibile. È una questione di cambiare lenti, e di allenamento! 

  • Nella gentilezza e nel prendersi carico del bisogno dell’altro. “Gentilezza” ormai è termine di moda, se ne parla tanto ma si agisce poco. I comportamenti aggressivi, violenti, sprezzanti, umilianti sono sempre più diffusi, purtroppo, in ogni contesto; sia esso lavorativo, scolastico e familiare.

Siamo sempre più concentrati sulla nostra insoddisfazione e sulla nostra sofferenza, non “comprendendo” mai l’altro realmente e il suo vissuto. 

  • Nella possibilità, per tutti, di migliorarsi, crescere e realizzare progetti di vita autentici. Credo nella forza interiore che ognuno di noi ha, nelle potenzialità troppo spesso inespresse, a motivo di contesti depotenzianti. 

Lavorando con tanti ragazzi, ho sperimentato come un lavoro di potenziamento delle loro unicità, porti ad accendere luci da dentro in grado di far riappropriare i ragazzi stessi della loro vita, trasformarli in attori protagonisti, lasciando disillusione, scontento e sfiducia. 

Trovo che la narrazione odierna sugli adolescenti sia ancora troppo nell’ottica della “medicalizzazione” e poco in quella del “potenziamento”, dell’”empowering”.  I ragazzi non sono da “aggiustare”, piuttosto da “aggiornare” …come se avessero software e App poco efficaci per il loro benessere. Ancora meglio però, i ragazzi oggi hanno bisogno di adulti competenti che accendano passioni e progettualità.