Due parole sull’adolescenza


  • 27 Gennaio 2025

Da qualche anno, ormai, mi sono appassionata al tema, da mamma di adolescente e da Coach.

Ho letto, ho frequentato corsi, mi sono confrontata spesso con mia figlia, mi sono immersa nel “loro” mondo. Condivido le mie riflessioni.

Sempre di più si sente parlare di genitori disperati, che non sanno come gestire i propri figli, nell’epoca della digitalizzazione, del Dio WEB e del mondo dell’immagine e della velocità.

Credo che ci siano degli elementi caratterizzanti la nostra epoca e degli elementi costanti, che definiscono il rapporto adulto/adolescente o, meglio, genitore/adolescente.

Elementi caratterizzanti l’epoca attuale:

  1. Genitori e figli oggi condividono modelli e strumenti di comunicazione differenti
  2. I genitori spesso non conoscono il mondo virtuale in cui i propri figli si immergono
  3. I genitori spesso hanno rinunciato al ruolo di guida
  4. Esiste un’uniformità generazionale in cui adulti e adolescenti condividono la medesima ossessione per l’immagine, per il desiderio di essere riconosciuti (like)

Elementi costanti nelle dinamiche di evoluzione delle fasi evolutive

  1. Crisi dell’adolescenza e crisi dell’età adulta. Nella maggior parte dei casi il genitore di fronte alla crisi dell’adolescenza è lui stesso all’interno della crisi dell’età adulta (mezza età)
  2. La perdita del ruolo di “eroe” che identifica il rapporto in età infantile
  3. La capacità o meno di “trasformarsi” insieme
  4. Il pericolo per il genitore del “rispecchiamento”
  5. La capacità o meno di essere AUTOREVOLI nel senso di coerenti in pensieri, azioni e parole!

Cosa deve fare un genitore di fronte ad un figlio adolescente?

Io credo che ci siano dei passaggi importanti, non per nulla semplici, ma improcrastinabili:

  • CONOSCERSI: per essere una buona guida ed aiutare i propri figli a riconoscere le proprie emozioni e i propri desideri, dobbiamo avere noi, per primi, le idee chiare su noi stessi!
  • METTERSI IN ASCOLTO AUTENTICO: significa accorgersi tutte le volte che agiamo e parliamo per desiderio di controllo, per rispecchiamento, per paura, per l’ansia di perdere potere…
  • CONOSCERE I FIGLI: comporta dialogo aperto e sincero. I nostri figli sanno quando facciamo loro domande per un sincero interesse a loro come persone, prima che come figli.
  • IMMERGERSI NEL LORO MONDO: conoscere i gusti, cosa ascoltano, cosa guardano, cosa li attira, cosa è importante per loro.

Siamo ossessionati dal fatto che i nostri figli sono iperconnessi quando non ci accorgiamo che:

  1. Cadiamo nella stessa “rete”, molto più frequentemente di quanto non siamo consapevoli;
  2. Perdiamo di vista il fatto che il vero problema è che NOI non siamo CONNESSI a LORO.